
Il Grido o L’urlo, celebre dipinto di Edvard Munch fu realizzato nel 1893 in 4 versioni totali e con tecniche differenti. Tutti e 4 le opere furono dipinte su cartone a olio, pastello e tempera.
Il quadro del Grido vuole rappresentare l’angoscia, un’esperienza di vita di Edvard Munch infatti la scena presente nel dipinto fu da egli descritta in un suo diario: « Camminavo lungo la strada con due amici quando il sole tramontò, il cielo si tinse all’improvviso di rosso sangue. Mi fermai, mi appoggiai stanco morto ad una palizzata. Sul fiordo nero-azzurro e sulla città c’erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura… e sentivo che un grande urlo infinito pervadeva la natura. » Esattamente come descritto nel diario, nel dipinto si trovava a passeggiare con 2 amici lungo un ponte della città di Nordstrand (quartiere di Oslo), c’erano delle palizzate in legno e lui venne pervaso dalla paura che lo fece bloccare. Nel quadro l’artista descrive il terrore delineando tutta l’immagine con delle linee curve, con un personaggio che grida di paura, con colori spenti e con il volto che assomiglia quasi ad un teschio.
L’urlo nella versione a pastello detiene anche il record del secondo quadro pù costoso al mondo infatti fu venduto il 2 maggio 2012 ad un’asta di New York alla cifra di 119.922.500 $.
La versione presente nel museo Munch di Oslo con dimensioni 91×73,5 centimetri fu rubata per ben 2 volte. Fortunatamente è stata sempre ritrovata anche se ha dovuto subire un trattamento di restauro per un danneggiamento dovuto all’umidità.
Vogliamo segnalare la presenza dell’urlo anche in contesti moderni contemporanei tipo in una locandina dei Simpson per presentare il DVD La paura fa novanta; nella locandina del film Mamma ho perso l’aereo; la sua espressione è stata usata per creare la maschera della serie di Scream; il Grido è anche presente nella copertina del numero 157 di Dylan Dog.